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Inviato da avatar Angelo Moiraghi il 01-05-2008 alle 22:19 Leggi/Nascondi

Il problema che lei sta sottoponendo fa parte del piu' ben annoso e "maturo" problema (talmente maturo da essere ormai "marcio") del trattamento subito dal quartiere di Greco (e piu' in generale da tutta la zona Nord Est di Milano) ad opera di Comune e FF-SS da ormai oltre 40 anni. Tra l'altro la problematica che ha segnalato e' anche stata indicata sulla mappa in modo molto impresciso, poiche' se non erro ella sta parlando del ponte che da Greco, attraverso via E. De Marchi (inbuto in cui si infila via Melchiorre Gioia), porta in via breda aprendo l'accesso a viale Monza (attraverso via Rucellai) e alla direttrice verso Sesto San Giovanni. O se si preferisce, nell'altra direzione, unisce la zona di Viale Monza- Sesto San Giovanni con l'abitato di Greco (e quindi via M. Gioia). Ora, che gli abitati di Greco, Segnano e Segnanino (da dove ora parte la zona universiatria della Bicocca) esistessero storicamente da prima delle ferrovie e delle strade, e che con ferrovie e strade questi abitati abbiano da sempre saputo convivere, credo che sia un fatto che non puo' essere messo in discussione (da Greco e per via Breda passava la starda che usciva da Milano sulla direttrice Nord-Est e sulla quale e' stata costruita la prima linea tramviaria trainata da cavalli che poratva a Monza). Quello che invece e' certo e' che, da quando si e' aggiunta in modo selvaggio linea ferroviaria a linea ferroviaria e strada a strada, a Greco non c'e' stato nessuno (e dico NESSUNO mai ne' in comune, ne' in regione, ne' in zona, ne' bianchi, ne' rossi, ne' VERDI) che abbia difeso:

1) L'integrita' abitativa di un borgo (precedentemente antico comune che, unico tra quelli dei cosiddetti Corpi Santi a suo tempo inglobati da Milano, ha portato in dote alla citta' un bilancio positivo): da circa 40 anni infatti l'abitato di Greco e' diviso esattamente a meta da una linea ferroviaria che taglia Via Comune antico. E' possibile superare la linea ferroviaria solo arrampicandosi su per una scaletta di cemento: ripida, mal manutenuta, mal illuminata e sempre sporca. Molte famiglie sono state praticamente "separate in casa" da questa famigerata scaletta (tra l'altro per gli anziani e' un vero e proprio pericolo per le coronarie !). Ultimamente poi le Ferrovie hanno pensato bene di aggiungere il danno alla beffa costruendo una "bretella ferroviaria" nuova che, ancora una volta passa su un viadotto per il centro dell'abitato di Greco. Mi chiedo: dove sono tutti i politici (e i loro ingegneri e architetti) pagati fior di quattrini se non hanno saputo realizzare in quarant'anni un progetto che prevedesse il passaggio delle linee ferroviarie nel sottosuolo e non a 5 metri dalle case di abitazione ?     

2) La tranquillita' dei suoi abitanti: la realizzazione di via Melchiorre Gioia, un'arteria vitale per la viabilita' di Milano che unisce il centro citta' con tutta la zona periferica di  Nord est e con le citta' che in questa direzione si trovano (Sesto, Monza ecc..) ha infatti causato la perenne congestione dell'abitato di Greco con grossi problemi di inquinamento dell'aria: la via Gioia infatti parte dai bastioni con 3 corsie per ogni senso di marcia e si prolunga fino a Greco dove termina nel budello rappresentato da Via E. De Marchi (1 corsia per ogni senso di marcia). Mi chiedo ancora una volta dove sono i politici di tutti i colori che si sono succeduti alla guida delle istituzioni e che non hanno saputo in quarant'anni definire e realizzare un progetto che prevedesse lo sviluppo di una rete viaria periferica degna di questo nome: una rete che prevedesse la realizzazione di strade larghe ed a scorrimento veloce per la direzione centro-Nord Est passando negli abbondanti spazi ancora liberi dell'allora quartiere periferico di Greco, strade che avrebbero, allora, potuto tranquillamente evitare di passare per l'abitato! Certo che ora con l'avvento della Bicocca e riempiti gli spazi prima liberi con le case, tutto diventa un problema ! 

Le assicuro che io, che ora ho 54 anni e a Greco ci sono praticamente nato e vissuto da sempre, ho potuto constatare come negli anni ci sia stato, relativamente a questo quartiere, il piu' completo disimpegno, sia  da parte del Comune che delle Ferrovie che di ogni e qualsiasi autorita' politica Presente e passata.

Mi scuso dello sfogo ma era un po' che ce lo avevo dentro e avevo bisogno di palesarlo.

Tornando al famigerato ponte deve sapere che in passato ci sono stati anche dei morti e che il comune, con una miopia elefantiaca, ci aveva messo anche il semaforo in cima alla monta, dove via De Marchi forma un incorcio a "T" con via Breda e dove ora c'e' una rotonda. Le lascio immaginare il caos che si era determinato nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio: le code partivano puntualmente dalla fine di via Breda la mattina per "entrare a Milano" e, in via Gioia, all'altezza di via Ponte Seveso la sera per "uscire da Milano". L'abitato di Greco era diventato una vera e propria camera a gas. Grazie poi ad una protesta spontanea che la gente di Greco fece in una riunione del Consiglio di Zona, il Comune tolse il semaforo ma si guardo' bene dal mettere veramente mano ad un progetto che potesse essere risolutivo sia per la viabilita' che per le ferrovie.

Ora torniamo al problema del ponte: logica vorrebbe (e lo spazio c'e') che quel ponte fosse almeno raddoppiato in larghezza e ci fosse, a lato dello stesso, una pista ciclabile/pedonabile ben separata dalla carregiata stradale. Il tutto pero', a parer mio, non puo' e non deve essere realizzato in un progetto fine a se stesso, ma in un piu' ampio e completo progetto che DEVE sanare una volta per tutte le problematiche poste nella zona Nord Est di Milano dalla cattiva viabilita' e dall'attraversamento delle varie linee ferroviarie, problematiche che si sono accumulate negli anni per la miopia e il completo disinteresse delle autorita' al bene pubblico di tutta questa zona.

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