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milano.corriere.it:
in un anno 75 morti. circonvallazione 90/91: più vittime del traffico e feriti su tram e bus
Corsie riservate, uno schianto ogni 24 oreL'Atm: ci viaggiano ogni giorno 45mila motociclisti, un pericolo. Il Comune: rifare la mappatura dei percorsiMILANO - Nella
foto posa accanto alla sua moto, una Suzuki, e sorride felice come può esserlo un ragazzo: «Sei stato un fratello, un amico e un figlio meraviglioso, Genty. Ci manchi tanto». La foto e la lettera sono sul semaforo di via Tonale, i fiori sono ormai secchi, è una stanza di dolore privato in mezzo al traffico. Genty è morto qui, in zona Centrale, dove la corsia riservata è tagliata da un incrocio: è stato un incidente. Atm ne conta «oltre uno al giorno» solo lungo le preferenziali, i percorsi che dovrebbero essere più protetti e sicuri, riservati a bus e filobus, condivisi con i taxi e in alcuni tratti con le moto. Ecco: le vittime degli scontri sono quasi sempre motociclisti, il popolo dei 45 mila centauri di città, «utenti deboli» che hanno visto raddoppiare gli schianti in dieci anni, 27 i morti nel 2008. Gli autisti Atm hanno scritto al sindaco: «Corrono troppo, superano quando non potrebbero. I percorsi riservati vanno chiusi alle moto». L’assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, annuncia: «Stiamo eseguendo una mappatura di tutti i percorsi per le due ruote: servono nuove regole, più chiare, e itinerari sicuri».
La polizia municipale ha registrato 23.147 incidenti nel 2008. I feriti sono stati 13.258 feriti e 75 i decessi. Alcuni sono ricordati lì dove sono morti. Ci sono angoli che testimoniano dolore e rinnovano affetto ancora a distanza di mesi, strade a scorrimento veloce adattate a pellegrinaggi intimi, familiari. Ecco i mazzi di rose bianche e rosse in viale Bezzi, la divisa da calciatore di un giovane su un albero di viale D’Annunzio, l’istantanea d’un ragazzo tra via Meda e viale Tibaldi, altra corsia riservata tagliata dal traffico. Le statistiche della circolare Atm 90/91/92, sulla circonvallazione esterna, bastano da sole a fotografare lo stato accidentato e pericoloso della mobilità nelle preferenziali: oltre 40 «episodi» (da gennaio ai primi di aprile) hanno provocato blocchi al traffico superiori ai dieci minuti. Tra questi «episodi» ci sono 14 incidenti tra auto e moto, 13 scontri che hanno coinvolto anche filobus e autobus, otto passeggeri «infortunati» e «feriti» a causa di schianti e frenate per evitare gli impatti. Troppi casi, a scadenza troppo ravvicinata.
La rete delle corsie riservate ai mezzi pubblici si estende per 186 chilometri, solo il 24 per cento in sede protetta (bus e filobus viaggiano a 13 chilometri l’ora). In piazzale Zavattari, piazzale Brescia e Piola, per dire, i filobus devono lasciare la preferenziale e immettersi nel traffico: «Sono i punti in cui la viabilità è più critica», denunciano i sindacati. Del resto, s’è detto: ovunque i percorsi sono misti, bus e moto, «la convivenza è diventata impossibile». Replicano da Ancma-Confindustria: «In un incidente su due il centauro è vittima». Il Comune sta ridisegnando la «mappa della mobilità» per le moto. Obiettivo: «Definire le strade dove possono o non possono circolare, ridurre gli incidenti e creare itinerari sicuri», sottolinea Croci. Lo studio è quasi pronto e dovrà garantire una «migliore» convivenza nel traffico con taxi e mezzi pubblici. Frena Marco Osnato (An), presidente della commissione Trasporti: «Bisogna estendere e non ridurre la possibilità per le moto di usare le corsie riservate. Le due ruote alleggeriscono il traffico, vanno incentivate».
Armando Stella20 aprile 2009