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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 25-09-2008 alle 17:14 Leggi/Nascondi

Da CHIAMAMILANO:

AUTO VELOCI, COMUNE LENTO

Dovevano iniziare a giugno, poi a settembre, poi... non si sa. Il progetto “Attraversamento sicuro” in via Mecenate non è ancora partito: e chi attraversa continua a rischiare

Secondo una recente indagine, condotta dall’ISTAT e dall’ACI su dati del 2006, a Milano e provincia si sono verificati in un anno 26.644 incidenti stradali, di cui ben 256 mortali. Una piccola fetta di questi incidenti sono avvenuti in via Mecenate, una strada lunga 2 km e mezzo attraversata più volte al giorno dagli abitanti del quartiere, priva di semafori e dispositivi che facciamo da deterrente per gli automobilisti che su quel rettilineo corrono a più non posso e se ne infischiano altamente dei pedoni che devono attraversare.

Non è una novità, sono anni ormai che via Mecenate colleziona feriti gravi e diversi morti per investimenti di autovetture: ma adesso il vaso sta per traboccare.
Dopo l’ennesimo incidente grave di qualche mese fa (investiti una mamma con due bambini piccoli), e la raccolta di firme da parte del “Comitato spontaneo per la denuncia e la prevenzione degli incidenti stradali in Via Mecenate”, l’Assessore alla mobilità Edoardo Croci con tutti i suoi tecnici aveva proposto in maggio un nuovo progetto, che rientra in un più ampio piano comunale: “Attraversamento sicuro”, che prevede l’installazione di dispositivi che mettano in allarme il pedone in caso di arrivo dell’auto e viceversa.
Niente semafori, perché tanto la sera quando non c’è nessuno le auto non li rispetterebbero. Niente autovelox perché non si può fare in modo continuativo. E allora, tanto vale studiare un altro sistema: perché i pedoni, sì, devono poter passare in sicurezza, ma le auto non possono mica avere troppi ostacoli sul cammino. I tre attraversamenti sicuri previsti lungo via Mecenate (all’incrocio con via Maderna, via Zante e il civico 77) avrebbero dovuto veder la luce lo scorso 23 giugno, per ultimarsi a metà settembre, questo aveva detto l’Assessore Croci.
Invece i lavori non sono ancora finiti. Perché? Perché non sono mai iniziati, neanche il 22 settembre, data posticipata che l’Assessore aveva dato in seconda istanza. I residenti intanto, a cui nessuno ha comunicato la motivazione del ritardo, non l’hanno presa bene. Ma quale sarà poi questa motivazione? Gli interventi sono già finanziati, non si tratta quindi di un problema economico. Sarà che il nostro è un Comune saggio, e mette in pratica il detto “chi va piano va sano e va lontano”. Dev’essere così, perché il Comune è lento lento nel prender decisioni, spesso temporeggia nella loro applicazione, ancora più spesso è di una lungaggine sconcertante dal punto di vista esecutivo. Per il momento la motivazione del ritardo dell’inizio dei lavori non è dato saperla: l’Assessore Croci è a Pechino e ci starà fino al 29 settembre, e da lì ci ha risposto che sulla questione Mecenate risponderà una volta tornato. Quello che si dice un assessore proiettato nel futuro. E in un futuro non troppo lontano, i residenti di zona Mecenate lo accoglieranno a braccia aperte, passeggiando lungo la via: per una volta forse saranno i pedoni a investire le auto.


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Antiniska Pozzi
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