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Inviato da avatar Eugenio Galli il 07-06-2009 alle 09:30 Leggi/Nascondi

La perdono certamente…

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ma non riduciamo tutto a polemiche oziose.

 

Lei riporta che il giornalista automobilistico L. J. K. Setright notò che “le leggi volevano contrastare lo sviluppo delle autovetture nel Regno Unito perché il governo aveva interessi economici, piuttosto, nella diffusione della viabilità su rotaia”.

 

Da noi siamo probabilmente nella situazione contraria, quanto agli interessi economici sottesi allo sviluppo del settore auto (che nel nostro Paese assumono carattere dominante e trasversale).

A me non verrebbe il dubbio che i tentativi di controllare la velocità delle auto nascano dall’interesse di favorire la  ferrovia, visto come vanno le cose in Italia dal punto di vista del trasporto pubblico e dei suoi utenti…

Casomai si potrebbe avere il dubbio opposto: il fatto che se ne discuta senza realmente riuscirci, o con risultati scarsi, non vorrà forse dire che non lo si vuole davvero?

 

Lascerei comunque perdere i teorici del “laissez faire, laissez passer” in campo stradale.  Le invisibili mani regolatrici, ammesso e non concesso che funzionino con il Mercato, non si prestano a governare anche la Mobilità sulle strade.

 

La moderazione del traffico è una cosa seria.

 

Saluti

Eugenio Galli

 
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