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Inviato da avatar Claudio Edossi il 30-07-2010 alle 16:10 Leggi/Nascondi
 Ciao Giuliano,

scusa l'attesa, ma il tempo è zero in questo periodo :(, rispondo punto a punto (non per puntualizzare, ma per semplicità). 

 

  • Avevo a proposito messo un condizionale, perché non solo non credo che le classificazioni euro X indichino necessariamente una virtuosità ai bassi regimi e in generale nel ciclo di città, ma non credo nemmeno che vi sia alcuna pressante ragione di premiare alcun veicolo a motore, mentre è urgente che si prendano tutte le misure affinché chi esercita il puro diritto alla circolazione (e cioè pedoni e ciclisti) venga rispettato. Visto che è auspicabile che il numero di ciclisti aumenti, a vantaggio di TUTTI, è anche auspicabile che queste aree di fermata avanzata abbiano già da ora una dimensione sufficiente. Quel rettangolino a destra a malapena può contenere due ciclisti... Inoltre in altre strade, dove la svolta a sinistra potrebbe essere consentita, non avrebbe proprio senso forzare i ciclisti a destra.

 

Probabilmente l'immagine che ho fatto non rende molto l'idea, ma pensavo a una corsia per i ciclisti e una per i motociclisti (che in funzione di una veloce analisi dei volumi si può ridimensionare, aumentando l'una o l'altra in funzione delle quantità), ad ogni modo molto probabilmente anche uno spazio (complessivo) largo 2 corsie e lungo 30 metri, potrebbe risultare non sufficiente in un momento di particolare utilizzo di veicoli a 2 ruote, ma naturalmente si tratterà di individuare la dimensione più "equilibrata" tra uso per i veicoli a 2 ruote e spazio occupato e interdetto alle 4 ruote. Riguardo alla svolta a sx non mi ero posto il problema, quindi grazie. Direi però che come sperimentazione si potrebbe pensare ai soli incroci dove la svolta a sx è vietata (tutti tranne uno, in P.le Lima, se non sbaglio).
Sul "puro diritto alla circolazione" credo ce ne sarebbe da dire, però non voglio far polemica, ma, anzi, ripetere che io voglio incentivare il più possibile l'utilizzo della bici; solo credo ci sia una scala di importanza (a grandissime linee: pedoni, mezzi pubblici, bici, moto, auto piccole, auto grandi) e che in linea generale quando l'agevolare un mezzo non complica la vita a quelli più importanti di lui abbia senso farlo. In questo caso agevolare ANCHE le moto non significa complicare la vita alle bici (rispetto alla situazione attuale), ma semmai, rispetto al fare lo spazio solo per bici, agevolarla meno alle bici. Ora io credo che dare tutto lo spazio (orizzontalmente) alle bici non abbia senso perché sarebbe spazio sprecato quello a sx e che le bici avrebbero praticamente la stessa agevolazione nello stare a dx, senza però limitare la partenza ai mezzi dietro, con il guadagno PER TUTTI, che tutti ne beneficerebbero, almeno in questo momento storico. Ad ogni modo, tornando al probabile fraintendimento dovuto all'immagine fatta male, per me è importante che la zona bici sia sufficientemente grande da essere molto utile.

 

  • La velocità... "è [...] un dato di fatto che IN PARTENZA le bici rallentino le auto". Dipende. Forse faccio parte di una minoranza (5%?), ma nella stragrande maggioranza dei casi, sicuramente superiore al 90%, in partenza lascio moto e auto "in the dust"... e questo per almeno 40 metri. Poi, quando mi superano, è per arrivare al successivo semaforo... rosso. E lì li raggiungo, con gli altri ciclisti molto più flemmatici, e la storia ricomincia. A volte ovviamente il semaforo intermedio è verde, e allora si tratta solo di arrivare al successivo. Tanto non si scappa dall'inesorabilità della matematica. La velocità media è quella che conta al fine di calcolare il tempo di transito/trasporto, ma più è alta la velocità tenuta su un tratto, meno questa *pesa* sulla velocità media. Come dire, accelerare diviene sempre più futile, soprattutto se come in città o in autostrada in presenza di traffico intenso, raggiungere alte velocità di picco significa solamente raggiungere più rapidamente il blocco (semaforo o coda) successivo. È il tipico andamento stop and go. Senza stare ad analizzare troppo la materia, è sufficiente basarsi sull'esperienza: se la velocità media in città è di 15km/h è inutile cercare di aumentarla accelerando per raggiungere prima il semaforo successivo, non si scappa dalla media e si diviene solamente un pericolo vagante.

 

Si, so come funziona e credo che, per avere ciò che auspichi (e che auspico anch'io, cioè che si inverta la tendenza per la quale il mezzo più grande è padrone della strada, a discapito di chi è piccolo; critical mass lotta da anni per questo e hanno tutto il mio appoggio) serve un cambiamento epocale che dobbiamo cercare di raggiungere ad ogni costo, detto questo però credo proprio che tu faccia parte di una minoranza, che non deve essere ignorata, ma che non ha senso venga usata come metro di paragone, perché la maggior parte delle biciclette si prendono, giustamente, il loro tempo per partire al semaforo (a meno che non si trovino col rosso già appena oltre alle strisce pedonali...). Detto questo però, non ha veramente senso fare una lotta a chi deve essere agevolato, perché una soluzione come quella da me proposta, avvantaggerebbe tutti, senza limitare nessuno (nemmeno le macchine, perché quelle a sx potrebbero partire subito dopo le moto e quelle a dx spesso devono girare a dx, limitando al massimo le inefficienze, visto che probabilmente vedendo lo spazio per le bici, si metterebbero dietro solo se devono girare o non sono dei lupi famelici da educare, per il discorso di cui parli giustamente tu)

 

  • Al seguente: "Un mito implicito che sembra tu abbia è, invece, che a Milano ci sia traffico 24 h su 24, sebbene, fortunatamente, non sia così. E tutte le volte che non ci sono particolari ingorghi, obbligare le auto a stare dietro ad una bicicletta fa perdere efficienza alle auto." certo che a Milano ci sono momenti di minor traffico, ma non si può pensare di incoraggiare l'uso della bicicletta, che poi avrebbe il risultato di diminuire il traffico e aumentare la fluidità (che NON deve significare velocità di punta!), mantenendo la posizione di forza pericolosa (per gli altri) che l'automobile ha ora. Non si può pretendere che chi sceglie d'andar in bicicletta per un motivo o per l'altro debba sottostare a un'intollerabile condizione di pericolo rappresentato dal comportamento, mi spiace dirlo, ignorante (nel senso di "chi non sa") di molti automobilisti e motociclisti. Incontro spesso automobilisti considerati, che *non* mi sorpassano inutilmente o mi lasciano comunque spazio di manovra, ma troppo spesso incontro automobilisti, magari eleganti signore sopra ogni sospetto, che mi sorpassano in velocità a trenta/quaranta centimetri e che poi ritrovo al semaforo successivo... come sempre. Non credo che abbiano istinti omicidi, ma si comportano come tali. Pensa che effetto deve avere questo sul ciclista meno assertivo. Ovvio che poi ne vedi andare sul lato sbagliato della strada (a senso unico s'intende!), non hanno nemmeno il coraggio di spostarsi, si muovono spesso con la sola guida dell'istinto di sopravvivenza, guardando il traffico pesante piuttosto che le indicazioni stradali. Come dar loro torto?

 

Su questo mi trovi completamente d'accordo, di bestie ignoranti è pieno. Ma questi sono sia automobilisti, sia motociclisti, sia ciclisti, sia pedoni. Basta attraversare Milano a qualunque ora per incontrare decine di deficienti. Il cercare di forzarli in una categoria però è un grosso errore, al contrario, bisogna lavorare per apportare delle migliorie che servano a vivere meglio, tutti, non credi? 

 

  • Quanto a "efficienza dell'auto", ci sono pochi ossimori più forti di questo...

 

Non ho detto che l'auto è efficiente in città in senso assoluto, ho detto che si fa perdere efficienza se questa sta dietro. Lo stesso vale per le code, obbligare moto e bici a stare dietro alle pesanti e poco scattanti auto, fa perdere efficienza alle 2 ruote, é un dato di fatto. Detto questo però ti lascio passare la battuta, anche perché io stesso penso che l'auto in città non ha futuro come mezzo di trasporto di massa (ma dovrebbe essere lasciata utilizzare sempre, magari facendo pagare l'esternalità che deriva dall'utilizzo della stessa. Ecopass....)

 

  • La motocicletta "ti fa risparmiare tempo più di qualunque altro mezzo, nella quasi totalità dei casi". Dove nella quasi totalità dei casi non sia inclusa la bicicletta, come hanno più volte provato test tenuti in quasi tutte le città europee (inclusa l'Italia).

 

Hai qualche esempio? Io scusa, ma non riesco a immaginare tragitti nei quali una bici possa metterci meno di me in moto (a meno di spostamenti dove la lunghezza del tragitto in bici sia molto inferiore di quello in moto, per merito di piste e isole ciclabili, ovviamente). Questo non significa che sia da premiare la moto, rispetto alla bici, perché se c'è tutta questa differenza (che io credo ci sia) è anche perché la struttura della città non favorisce la bici. Bisogna quindi lavorare per agevolare le bici, credo però che prima di sfavorire le moto, ci siano le auto, e che ci sia parecchio lavoro da fare.

 

  • Sulla pericolosità "perché ogni mezzo è sensato da utilizzare per coprire certe distanze, giusto". Assolutamente vero. Tra l'altro andare a piedi credo sia dimostrato essere statisticamente più pericoloso per chilometro percorso rispetto a qualunque altro metodo. Ovviamente come al solito auto e moto ci mettono lo zampino... quanti investiti a Milano?

 

Non mi sono spiegato, ma intendevo che ogni mezzo viene scelto per coprire una certa distanza, non in funzione della sua pericolosità. Quindi agevolare le bici rispetto alle moto perché sono intrinsecamente meno pericolose, è come agevolare i pedoni rispetto agli autobus perché sono intrinsecamente meno pericolosi.

 

  • Quanto al rumore, che senso ha dire che il rumore è un problema marginale anche se *solo* su "15 anni"? Se possiamo risolvere il problema prima, e quindi non solo diminuirne gli effetti sulla salute, che sono gravi, ma anche migliorare la qualità della vita, perché non impegnarsi da subito? Perché questo infinito procrastinare? Mi sembra troppo simile alla politica di questa città.

 

Sisisi, hai ragione, ma credo che il problema della mobilità sia molto più urgente di quello dell'inquinamento acustico (anche se è un po' soggettiva come cosa), quindi disincentivare un mezzo che, al momento, è ottimo per la stragrande maggioranza degli spostamenti per il rumore mi sembra poco efficiente. Se la priorità è la mobilità ci si preoccupa di quella (fissando nel frattempo dei limiti ai costruttori, come già è stato fatto), quando la mobilità sarà un problema meno urgente, allora si potrà mettere più in primo piano il rumore, visto che al momento disincentivare la moto farebbe perdere terreno in termini di efficienza della mobilità collettiva. Inoltre è molto probabile che per quando i problemi di mobilità saranno risolti, ci saranno nuovi e migliori standard sulle emissioni sonore di tutti i veicoli, no?

 

  • Sugli effetti benefici dell'esercizio fisico: "Ma anche qui si possono paragonare i 2 mezzi SOLO per certe distanze, non certo per 10 km." ma chi li fa questi 10km? In quasi tutto il mondo occidentale, anche i paesi più avanzati (quelli nordici intendo) il percorso più comune è entro i 5km. In Italia siamo anche sotto. Sospetto che se per tutti gli spostamenti sotto i 5km si smettessero di usare i mezzi a motore il traffico urbano svanirebbe o quasi. A quel punto basterebbe impegnarsi su buoni mezzi pubblici per le medie distanze (treni in particolare) integrati con la mobilità ciclistica e il gioco sarebbe fatto. A me personalmente 10km non fanno un baffo, né lo farebbero a buona parte di chi avesse finalmente l'occasione di scoprire il piacere della libertà assoluta che ti dà la bicicletta, soprattutto se in un traffico più umano. Ma questo è un sogno, che ho solo illustrato per mettere in luce l'assurdità del costume dominante.

 

Scusa, non ho molto approfondito, comunque non parlavo della sola Milano città. Il grosso del traffico che c'è a Milano in settimana è fatto da persone che vengono almeno dall'Hinterland (vedi tangenziali nelle ore di punta), e dall'hinterland è facile arrivare a 10km, inoltre, con l'aumentare della distanza, il tempo impiegato (e quindi il costo) per lo spostamento aumenta, con la conseguente perdita di efficienza per i mezzi lenti (bici vs moto).

 

  • Infine sull'ultimo punto, che come dici è veramente importante, seguirò il tuo consiglio, e aprirò un'altra discussione. Ma non credo prima di domani. E forse ci si vedrà all'appuntamento di oggi (martedì) all'Elfo Puccini del Manifesto per Milano. Per riconoscermi sarà facile... avrò la bici con me...

 

Non ce l'ho fatta ad esserci e, sull'ultimo punto, cercherò la tua discussione :)

Scusa la lunghezza infinita, ma hai messo troppa carne al fuoco! :)

Claudio 

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