Angeli e Demoni sulle nostre strade

Inviato da avatar Alberto Marzi il 12-05-2009 alle 11:56 Leggi/Nascondi
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Sul sito Internet "www.siamotuttipedoni.it" si promuove la campagna a favore degli utenti della strada più deboli, leggi i pedoni.

Altre associazioni promuovono i diritti dei ciclisti e via discorrendo.

Tutto giustissimo e sacrosanto, ma c'è, a mio avviso, una grossa lacuna: nessuno, ma proprio nessuno spende una parola per dire, con franchezza, che per reclamare diritti e rispetto occorre, a nostra volta, rispettare gli altri, sia che siano pedoni, ciclisti o automobilisti, camionisti e quant'altro.

Mi riferisco al vezzo (segno di maleducazione ed arroganza altrettanto grave quanto quello degli automobilisti "largo che passo io") di attraversare la strada quando e dove capita, magari parlando al telefono, di attraversare le piazze in diagonale, per non parlare di casi limite, capitati a me personalmente, di gente che, arrivata a metà dell'attraversamento, gira improvvisamente i tacchi e torna indietro sui suoi passi.

Che dire poi dei pedoni che attraversano con il semaforo rosso (vedi Corso Buenos Aires il sabato pomeriggio) o che camminano in strada anziché servirsi dei marciapiedi, anche quando sono sgombri.

I ciclisti che vanno contro mano, poi, ritenendosi esclusi dal dovere di rispettare la segnaletica solo perchè detto rispetto li costringerebbe a fare un percorso più lungo, di quelli che non rispettano lo "STOP" etc. etc.

Dunque va' bene il rispetto per i più deboli ma anche loro devono rispattare le regole, come gli tutti gli altri.

Forse sarebbe il caso di rendere obbligatorio per gli aspiranti alla patente di guida il corso di guida sicura e, per pedoni e ciclisti, un corso di Educazione Civica (perchè ai miei tempi era a scuola che si imparava la segnaletica e le norme di comportamento sulla strada più elementari). Ma l'educazione civica si sa' che fine ha fatto e che fatica stia facendo per recuperare un minimo di credibilità.

Alberto Marzi 

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