Strade come piste di Formula Uno Servono autovelox e dissuasori

Inviato da avatar Oliverio Gentile il 19-01-2011 alle 11:45 Leggi/Nascondi
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dalla parte del cittadino

Strade come piste di Formula Uno Servono autovelox e dissuasori

L'altra mattina un normale sabato meneghino si è trasformato in tragedia. Nel portare i bimbi al parco mi sono trovata davanti ad uno scenario da Pulp Fiction. Nella centralissima corso Venezia, dove giorno e notte le macchine e le moto sfrecciano a velocità da gran premio di Formula 1, alle dieci del mattino con un boato tremendo, un giovane di trent'anni è morto sul colpo per l'impatto con una macchina che improvvisamente ha fatto inversione a U. Nel pieno centro è calato un silenzio surreale, spezzato solo dalle sirene delle pattuglie accorse e dallo strazio di una ragazza, probabilmente una parente o la fidanzata o un'amica. Inutile dire che il dolore immenso per una vita strappata con tanta crudeltà e in pochi secondi, diventa ogni ora che passa sempre più forte. Non solo perché dopo poche ore tutto è ritornato a scorrere come se nulla fosse successo, tra sfilate e corsa ai saldi, ma soprattutto perché gli episodi come questo e gli incidenti di ogni sorta sempre nella stessa strada, la principale arteria per arrivare in centro, sono all'ordine del giorno. Perché il Comune non inizia a mettere dei dissuasori stradali inchiodati all'asfalto per ridurre la velocità? Oppure dei semafori sempre funzionanti anche di notte e all'alba? O ancora degli autovelox urbani 24 ore su 24 per fotografare i pirati della strada e gli aspiranti Schumacher? Milano si propone come la città del futuro, ma prima di tutto deve tutelare l'incolumità dei suoi cittadini, la cui vita è messa a rischio ogni momento. Sarebbe un modo per onorare, immediatamente con fatti concreti, non con le solite promesse dimenticate il giorno dopo, l'ennesimo caduto di corso Venezia.

Francesca Francone Maitreya

 

E perché non si fa lo stesso in tutti gli altri rettilinei milanesi che invitano gli automobilisti a correre spesso in modo insensato? Mi viene in mente, per esempio, via Moscova, dove, se non c'è un autobus che, al momento, provvidenzialmente ingombri la strada, le auto arrivano ai semafori come se questi ultimi fossero degli ostacoli del tutto inattesi sorti all'improvviso in mezzo alla via, e cioè velocissime, costrette a frenare in extremis: né la presenza della caserma dei carabinieri induce a moderare un poco le loro corse. Ma molte altre sono in città le strade sistematicamente scambiate per velodromi. E se i dissuasori di velocità non si possono mettere là dove passano gli autobus, un autovelox sempre funzionante sì che ci potrebbe e ci dovrebbe stare. Perché non si fa? Perché costa troppo? Perché non si vogliono tartassare più di tanto gli elettori-automobilisti? Mistero.

Isabella Bossi Fedrigotti
19 gennaio 2011
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