Via Giacosa: strada a 30 km/h e più controlli

Percorro via Giacosa quasi tutti i giorni e giusto ieri sera avevo notato i segni di un nuovo incidente, di cui poi ho letto la notizia: un bambino di sette anni investito sulle strisce da due auto che viaggiavano in direzione opposta. Credeva di andare a giocare e invece ora è in coma.

Via Giacosa è stata tante volte teatro di incidenti gravi. Quando ero bambino, cioè alcune decine di anni fa, Francesco, un mio compagno delle scuole elementari, morì proprio lì, investito mentre giocava con la palla in strada.

E’ un rettilineo che invita gli automobilisti a correre. Ed è una strada particolarmente pericolosa proprio perché costeggia uno dei pochi parchi di zona (il Trotter) frequentato tutti i giorni anche da molti bambini ed anziani. Dunque con molti attraversamenti.

Dovrebbe forse essere dichiarata come strada a 30 Km/h, invece le auto sfrecciano incuranti.

Tant’è che proprio lungo quella via il Comune ha installato due pannelli che indicano la velocità ai veicoli in transito, invitando a rallentare quando si superino i limiti. Basta appostarsi accanto a uno di questi pannelli per notare con quanta frequenza si accenda il messaggio, che però è evidentemente insufficiente: se ne potrebbe forse rafforzare l’efficacia dissuasiva indicando anche quanti punti di patente possono essere decurtati per la violazione del limite prescritto.

E poi, almeno ogni tanto, qualche controllo vero sulle strade non farebbe male. Perché qualcuno crede ancora che la patente di guida sia una specie licenza di uccidere.

Eugenio Galli